La strategia dei mondi vitali

Leggiamo negli Atti degli Apostoli: «La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede» – non si trattava quindi di un gruppetto di persone, era la totalità dei credenti – «aveva un cuore solo e un’anima sola», cioè erano concordi.
I primi cristiani avevano fatto la libera scelta di “essere” insieme, di “esistere” insieme. Si erano convertiti a Cristo e Gesù era il loro nuovo “essere”, che dava origine al nuovo “essere comportamentale comune”.
Il fondamento essenziale di questo “esistere insieme” di «tutti coloro che erano diventati credenti» era il Cristo al quale si davano (credere significa darsi). La conseguenza? «Tutti erano pari, erano uguali», come traduce il testo latino di Atti 2,44.
L’importanza dei singoli scaturiva dallo stesso Cristo al quale avevano scelto di darsi. L’importanza di ogni credente non proveniva da ciò che aveva (posizione economica, politica, sociale) ma dal Cristo, nuovo fondamento di vita.
Come realizzazione oggi questa società del gratuito?
La prima linea strategica parte dal basso. Occorre che le persone che non accettano le regole del profitto e che vogliono intraprendere la strada del gratuito s’incontrino per dare vita a “mondi alternativi”, fondati su un sistema di relazioni interpersonali basate sul gratuito. All’interno di questi “mondi vitali” deve nascere non tanto la elaborazione teorica, quanto la sperimentazione di vita.
Se un insieme di professionisti (medici, avvocati, giudici, maestri etc.) si uniscono ed operano assieme secondo le regole del gratuito, si spezzano le regole della casta. Se uno è solo potrà essere additato come esempio, ma non cambia la storia. Se sono più persone, incidono sulle dinamiche della società del profitto e le mettono in crisi.
Questi “mondi vitali”, come insieme di persone che attuano la società del gratuito, mettono in crisi il modello di famiglia della società del profitto, il modello di impresa, di commercio, di scuola, di divertimento, di lavoro dipendente della società del profitto. Intaccano anche il modello di difesa della patria con il servizio militare, di difesa civile con la polizia, di amministrazione della giustizia.
Questi “mondi vitali nuovi” superano anche l’attuale sostegno della Chiesa, vivendo altre forme più piene e durature. Sviluppano la partecipazione dei cittadini alla “cosa pubblica”, intaccano anche le più aberranti e decadenti espressioni della società del profitto quali l’aborto, l’eutanasia, l’attuale strumentalizzazione dei tossicodipendenti.
L’aspetto più innovativo è l’aggregazione. La vita realizzata in questi “mondi vitali” corrisponde ai bisogni positivi insiti nella struttura biopsichica, spirituale e soprannaturale dell’uomo. L’aggregazione allora si attua come trapianto vitale.
Viene messo in crisi anche il preponderante assetto istituzionale esterno all’uomo. Si attua un nuovo rapporto di obbedienza nell’interno di questi “mondi vitali”, che supera in meglio e nella genuinità della fede l’attuale rapporto di autorità e sudditi.

(dalla relazione del 24/09/1994 al Convegno Nazionale “LA SOCIETA’ DEL GRATUITO: RIPARTIRE DAGLI ULTIMI, DAVVERO!”
Torre Pedrera di Rimini – 23-24-25 settembre 1994
inserito nella rubrica “Promemoria” in Sempre N. 8 – settembre 2009)