«Il mio Capodanno sulla strada dei dimenticati»
Tratto da “Avvenire”
Ci sono dei poveri che ci vengono a cercare, ma ce ne sono altri che non vengono. Quelli dobbiamo cercarli noi. In questa ottica, nell’ultima notte dell’anno siamo partiti per un cammino tra le varie realtà dell’emarginazione. Perché questo giro notturno? È uno dei tanti che compio settimanalmente per incontrare i fratelli e le sorelle che non vengono spontaneamente. Il sacerdote è padre, il padre cerca i figli ovunque si trovino, e in questa ricerca coinvolge anche i fratelli che sono in casa con il padre. È pastorale d’assalto o è pastorale che chiede perdono?