La Comunità opera concretamente nel vasto ambiente dell’emarginazione e della povertà dal 1968. Vive come “un’unica famiglia spirituale” composta da persone di diversa età e stato di vita che si impegnano a condividere direttamente la vita con gli ultimi, facendosi carico della loro situazione. L’amore ai fratelli conduce a cercare di rimuovere le cause che provocano il loro bisogno.
Per raggiungere questo obiettivo la Comunità ha dato vita ad oltre 500 case e realtà in tutto il mondo, diversificando le modalità di accoglienza in base alle necessità dei poveri che incontra.
La Casa Famiglia è la prima innovativa modalità di accoglienza nata nel 1973 dall’intuizione di don Oreste Benzi.
Famiglie dove coppie di sposi o single diventano padre e madre, fratello e sorella di persone con disabilità, minori in difficoltà, persone con problemi psichici e di dipendenza, vittime di tratta, ex detenuti.
Attraverso la scelta di condividere con loro la vita, direttamente, quotidianamente e continuativamente, si realizzano legami che sanano alla radice l’emarginazione, la solitudine e l’abbandono. Ciascuno si sente importante ed utile per gli altri e viene stimolato ad avere a cuore tutti e ciascuno.
In tutte le realtà di condivisione della Comunità ci sono persone che scelgono di vivere in modo continuativo e stabile con chi è accolto: Famiglie Aperte all’accoglienza, Case di Preghiera, Case di Pronta Accoglienza per minori o adulti, Capanne di Betlemme per i senza fissa dimora, Case di Fraternità, Centri Diurni.
Dal carisma della Comunità sono nati, e da essa sono promossi, 35 enti giuridici nel mondo, tra cui: 15 Cooperative Sociali riunite nel “Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII”; numerosi centri di lavoro e attività commerciali come un editore, alberghi e gelaterie; la ONG “Condivisione fra i popoli”, che gestisce progetti di sviluppo all’estero.
La Comunità Papa Giovanni XXIII, attraverso i suoi membri, si impegna inoltre nella scuola, nella professione, nell’azione sociale e politica, per promuovere nuovi modelli di organizzazione economica e sociale, allo scopo di eliminare le cause che producono l’emarginazione.
Promuove la pace attraverso il servizio civile in Italia e all’estero e con “Operazione Colomba”, presenza non violenta nei fronti contrapposti delle zone di guerra per “gettare ponti e lenire le ferite”.
Lavora per lo sviluppo, attraverso una presenza di condivisione con gli ultimi e la promozione di progetti multisettoriali per l’autosviluppo nei paesi poveri.
Dal 2006 la Comunità siede al Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) come membro consultivo, per farsi portavoce dei poveri del mondo e lottare per rimuovere le cause dell’ingiustizia, della disuguaglianza e della miseria.
www.apg23.org