Pubblicati da Francesco Serafini

Ogni uomo cerca la gioia

Il nostro essere è un insieme di finito e di infinito, di limitato e di illimitato, di provvisorio e di eterno, di effimero e di valido per sempre.
Nel limite, nell’effimero, nel provvisorio, in ciò che passa, l’uomo trova il piacere. Invece, nel non-limite, nell’infinito, la persona umana trova la gioia che è gaudio, che è serenità, che è pace, che è amore, grazia, perdono. La gioia nasce dalla conquista di noi stessi. La gioia in fondo non è altro che amore che si esprime, un amore universale, infinito; è Dio che si esprime dentro di noi.

Messa Comunitaria del 01/12/1984 – 1A Domenica di Avvento, Anno B

La triplice via dell’Avvento: l’umiltà, riconoscere il limite della nostra persona, la serena visione del nostro realtà; poi la contemplazione delle meraviglie che Dio ha operato dentro di noi; infine l’obbedienza ad un dono che è prima di noi e che fa cessare in noi quel modo di esistere da padroni che rovina tutta la storia umana. Riconciliandoci con noi stessi, scopriamo che non c’è un peccato del nostro fratello di cui noi non siamo responsabili e possiamo così riappropriarci dell’infinito di Dio.

Messa Comunitaria del 19/02/1983 – 1° Domenica di Quaresima – Anno C

Dobbiamo chiedere allo Spirito Santo che per ognuno di noi venga quel momento di crisi profonda e piena in cui sentiamo che al di fuori di Lui non abbiamo nessun altro nel quale possiamo essere salvi. È il momento in cui noi nasciamo veramente a Dio, è il momento della nostra conversione. Noi dobbiamo chiedere al Signore che venga quel momento in cui ci sia impedito di barare, di ingannare. La Quaresima è il segno che indica e contiene questa conversione, se siamo fedeli a quello che la Chiesa ci propone.

Messa Comunitaria del 27/11/1982 – 1° Domenica di Avvento – Anno C

L’Avvento è quel periodo che ci immerge nell’attenzione a Cristo che viene e che ci richiede delle condizioni perché Cristo venga accolto da noi. È il periodo particolare della conversione a Lui, un momento stupendo di verità, un momento di grazia grande: è Dio che entra in noi. Convertirsi è fare comunione con Cristo, è decidere finalmente cosa si vuole essere; e le conseguenze della conversione sono il mondo stupendo di Dio.

Messa Comunitaria del 04/09/1982 – 23° Domenica Tempo Ordinario – Anno B

Trascrizione della prima omelia di una messa comunitaria a Rimini di cui si è in possesso della registrazione.
Non potrà mai avvenire un cambiamento su questa terra se prima di tutto non cambio io. Il mondo si trasforma nella misura che io mi trasformo e ho il coraggio della verità non da proclamare agli altri ma prima di tutto da proclamare a me stesso. Allora finalmente, da uno stato di semicosciente ipocrisia e falsità, costringo me stesso ad entrare nella verità della vita.

Il mio segreto? Non fare piani

Per il cristiano il segreto della storia è l’impegno del presente, perché aderendo al presente sa che prepara il cammino per dopo. Quando dico di non fare piani, intendo dire che il presente ci dà continui segni del cammino che dobbiamo fare; davvero le classi umili e povere ci indicano il cammino, perché portano su di sé maggiormente i peccati di tutta la comunità.
L’unico problema non è sapere cosa si deve fare, ma sapere cosa si deve essere. Rispondere al presente vuol dire proprio inchiodarmi nella realtà, ma nella coscienza di quello che sono.
Non far piani vuol dire che il piano c’è già, che ho già la risposta alla mia vita.